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“Un altro Abruzzo” in Argentina: progetto finanziato dal CRAM

La creazione di un Archivio della storia e della memoria degli Abruzzesi nel mondo realizzato attraverso il censimento, la raccolta delle informazioni, la fruizione di documentazione scritta, fotografica, sonora, audiovisiva, in grado di arricchire la memoria collettiva della Regione in Argentina. L’archivio figura come punto di riferimento per il recupero, la conservazione e la restituzione alla comunità di tutti i documenti che raccontano la storia dell’Abruzzo e degli abruzzesi.

Sono questi gli obiettivi del progetto “Un altro Abruzzo”, attuato da tre associazioni di abruzzesi in Argentina: Associazione Villa San Vincenzo di Guardiagrele (capofila) Associazione italiana Radici abruzzesi in Argentina, Circolo Culturale–ricreativo abruzzese e molisano. Il progetto è stato in gran parte finanziato dal CRAM, con l’avviso del 2021, valevole per le attività da svolgersi nel 2021/2022.

Il progetto “Un Altro Abruzzo” è ormai arrivato a conclusione. In Argentina in questi giorni si stanno svolgendo mostre e incontri per illustrare i documenti raccolti e l’archivio digitale già predisposto per accogliere le schede e i documenti che, pazientemente, gli abruzzesi in Argentina hanno recuperato dai loro ricordi e archivi familiari. La collaborazione tra le tre Associazioni è stata fondamentale: non solo la raccolta delle fonti documentarie è stata larga e partecipata, ma anche la loro schedatura e la relativa digitalizzazione hanno consentito di avere subito a disposizione diverse centinaia di documenti che già arricchiscono il sito appositamente predisposto. In questi giorni, in presenza di una delegazione abruzzese, a seguito degli incontri avuti con gli “Amministratori del sistema” e con gli organi dirigenti delle Associazioni, sono state verificate le potenzialità insite nel progetto che, auspicabilmente, potrà essere ampliato e diventare un concreto strumento di informazione e di studio del fenomeno migratorio abruzzese in Argentina.

L’obiettivo del lavoro di tre associazioni è stato quello di creare una strategia che sapesse valorizzare la centralità della cultura italiana sulla quale innescare le specificità regionali. Sono stati coinvolti, almeno nella fase operativa iniziale, ben 695 associati, due terzi dei quali giovani e donne, ma successivamente le persone coinvolte corrispondono ad un target ben più largo, fatto da tutti gli abruzzesi residenti in Argentini, i portatori di interesse, le istituzioni locali, studio dell’emigrazioni e portatori d’interesse provenienti dall’Abruzzo.

L’occasione ha consentito di riscoprire concretamente gli stretti legami che ancora intercorrono tra la Comunità abruzzese e la madre patria, rafforzando anche nelle nuove generazioni quegli ideali morali e quelle consapevolezze sulle proprie origini che, diversamente, erano destinate ad affievolirsi.

 

30/11/2022 / by / in , ,
Teatro Stabile d’Abruzzo: tournée in Argentina, Uruguay e Paraguay per lo spettacolo “Familia Paone”

“Familia Paone”: storia dell’italianità in sud America.
Tournée in Argentina, Uruguay e Paraguay dello spettacolo del TSA cofinanziato dal CRAM

 

Si è tenuta l’ 11 novembre nella sala Silone dell’Emiciclo, a L’Aquila, la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo “Familia Paone”, di Stefano Angelucci Marino, prodotto dal TSA (Teatro Stabile d’Abruzzo), che andrà in scena in Argentina, Uruguay e Paraguay dal 20 novembre 2022 al 5 gennaio 2023.

 

Hanno partecipato il Presidente della giunta regionale Marco Marsilio, la consigliera regionale Sabrina Bocchino, il regista e interprete Stefano Angelucci Marino, il direttore del TSA e la responsabile della comunicazione, rispettivamente Giorgio Iraggi e Roberta Gargano. La tournée di “FAMILIA PAONE” è stata cofinanziata dal CRAM, patrocinata e promossa dal MIC (tournée all’estero), COMITES ROSARIO e FEDAMO (Federazione associazioni abruzzesi in Argentina).

 

“Familia Paone” nasce dall’esperienza teatrale vissuta in Sudamerica (Argentina, Uruguay e Paraguay) dal 2014 a tutt’oggi dagli attori e registi Stefano Angelucci Marino e Rossella Gesini grazie a tre produzioni (“Tanos” 2016, “Arturo lo chef” 2018, “Hermanos” 2019) realizzate con il Teatro Stabile d’Abruzzo. I due artisti, dopo essere entrati in contatto diretto con la prima, seconda, terza e quarta generazione dei migranti italiani e abruzzesi, sentono ora l’urgenza di affrontare il tema del recupero dell’italianità da parte dei discendenti. Mai come in questa epoca pare emergere il bisogno di un recupero d’identità da parte dei giovani e meno giovani italiani di origine, un recupero che si esprime come desiderio di conoscere la propria storia, le proprie radici. Un recupero che matura proposte positive (frequentare corsi, stage universitari o lavorare in aziende italiane) e che produce anche corti circuiti negativi. È per questo che “Familia Paone” si basa su una drammaturgia originale, ispirata dai romanzi del realismo magico della letteratura latinoamericana, frutto della rielaborazione del materiale prodotto dal processo di ricerca artistica degli artisti coinvolti.

Nove personaggi, membri della stessa famiglia italoargentina, incrociano le loro vite segnate dallo sradicamento e dalla perdita di identità. Un racconto come un fiume in piena da una generazione all’altra, da un modo di vivere (e di intendere la vita) all’altro, tutti con il fardello di una identità sospesa. Questa è una storia di integrazioni mancate e amori appassiti, un storia che distrugge e consuma. È la storia della Familia Paone, quattro generazioni in Argentina di maschi italiani con mogli al seguito. In una girandola di incontri e scontri familiari, ognuno proverà a convincere Emanuele Paone, il figlio più piccolo dell’unica coppia che è riuscita a mettere al mondo un erede, ad accettare una importante offerta di lavoro ricevuta. Ne esce fuori uno spaccato in parte comico, in parte tragico. Per la precisione tragicomico.

I componenti del Clan Paone raccontano e vivono tensioni, splendori e miserie di una certa italianità in Latinoamerica. Nove maschere antropomorfe che permettono la trasfigurazione. Un particolare codice espressivo nato dalle suggestioni create dai murales e dai “bamboloni” della Boca, il celebre barrio porteño contraddistinto da una forte impronta italiana.L’utilizzo di diversi linguaggi, l’Italiano, l’Abruzzese, lo Spagnolo e il Cocoliche (lo spagnolo italianizzato degli emigranti), a confermare gli incontri-scontri culturali e territoriali. Dialoghi semplici, diretti, scarni. Questi gli elementi formali scelti per raccontare una storia di italiani senza Patria.

 

 

CALENDARIO SPETTACOLI

23 novembre MAR DEL PLATA (Argentina)
28 novembre NECHOCHEA (Argentina)
3 e 4 dicembre BUENOS AIRES ANDAMIO ’90 (Argentina)
6 e 7 dicembre BUENOS AIRES BARRACAS  (Argentina)
8 dicembre BERAZATEGUI (Argentina)
12 dicembre CAMPANA  (Argentina)
14 dicembre SAN ISIDRO  (Argentina)
16 dicembre  MENDOZA (Argentina)
19 dicembre  ROSARIO (Argentina)
20 dicembre SANTA FE  (Argentina)
23 dicembre MONTEVIDEO (Uruguay)
28 dicembre ASSUNCION (Paraguay)

 

 

 

18/11/2022 / by / in , ,
Il Premio “Corradino D’Ascanio per l’Innovazione” per la prima volta in Cina

Iniziativa finanziata con l’ultimo avviso CRAM e organizzata dalla neo associazione con sede a Shanghai

Si è svolta il 26 ottobre scorso, nella “House of Roosevelt” di Shanghai, la cerimonia per l’assegnazione del Premio “Corradino D’Ascanio per l’Innovazione”, progetto ideato e realizzato dall’Associazione Abruzzesi in Cina – Fabrizio Ferri, Pierluigi Gorgoretti, Claudio Neroni, Carlo D’Andrea e Riccardo Verzella – con il supporto della Regione Abruzzo, del Consolato Generale d’Italia a Shanghai e del CRAM (Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo).

L’Associazione – spiega il Presidente Fabrizio Ferri – “è stata costituita con l’obiettivo di rinsaldare e promuovere i rapporti e gli scambi tra la Regione Abruzzo e la Repubblica Popolare Cinese, favorendo gli scambi commerciali nonché reciproche opportunità di investimento in molteplici settori, attraverso la promozione delle eccellenze della Regione Abruzzo sul territorio cinese e la valorizzazione delle grandi potenzialità turistiche e ricettive del territorio”. Il Premio, che prende il nome dall’Ingegnere Abruzzese Corradino D’Ascanio, celebre inventore dell’elicottero e della Vespa, è stato assegnato come riconoscimento a due aziende – rispettivamente con sede in Abruzzo e con interessi in Cina, con sede in Cina e interessi in Italia – che hanno dato un contributo eccezionale nel campo dell’innovazione progettuale, in ambito industriale, nelle aree della produzione intelligente, trasformazione digitale, transizione in materia energetica.

A selezionare e valutare i progetti innovativi pervenuti è stata nominata un’apposita commissione composta da addetti accademici, rappresentanti istituzionali e rappresentanti dell’Associazione. I progetti dalle aziende partecipanti sono stati analizzati e valutati tenendo conto dei seguenti parametri: qualità e innovatività dell’idea progettuale; applicabilità e potenziale sul mercato di riferimento; design; Ecosostenibilità; fattibilità economica, in termini di costi e durata del progetto innovativo; diversità del team di sviluppo del progetto innovativo.

Nel corso di questa prima edizione, hanno partecipato, da remoto o in presenza, il Governatore della Regione Abruzzo nonché Presidente del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo, Marco Marsilio; il Console Generale d’Italia a Shanghai Tiziana D’Angelo; il Presidente dell’Associazione Fabrizio Ferri; il Vicepresidente Pierluigi Gorgoretti; il Vicepresidente Claudio Neroni; il Tesoriere Carlo D’Andrea, il Segretario Generale Riccardo Verzella. Con la testimonianza di tutti,  la Commissione di valutazione ha deliberato di assegnare il riconoscimento  alla società abruzzese Valagro S.p.A., per l’alto livello di innovazione, l’importante attività di ricerca e sviluppo condotta su base annua e soprattutto per la leadership raggiunta nel campo dei biostimolanti, affermandosi come società altamente tecnologica in un mercato complesso come quello cinese; nonché alla società cinese Guangdong Dongpeng Ceramics Co., Ltd, con 50 anni di storia e leader nel settore della ceramica, in riconoscimento dell’impegno nella ricerca e sviluppo di soluzioni innovative a basse emissioni di anidride carbonica ed ecocompatibili, anche tramite sinergie ed interessi in Italia e in Abruzzo, il cui borgo di Castelli vanta una tradizione secolare nella ceramica ed è riconosciuto come uno dei centri della ceramica più importanti in Italia.

 

05/11/2022 / by / in , , ,
Il docufilm “El Vestido de Dora” entra in Ambasciata

Maximiliano Manzo, membro del CRAM, presenta il suo lavoro nella “Casa Argentina”, in via Veneto, sede dell’Ambasciata Argentina.

Sarà proiettato anche nella “Casa Argentina” di Roma, il docufilm sul turismo delle radici “El Vestido de Dora”, finanziato dal CRAM. L’evento si svolgerà martedì 8 novembre alle ore 18.00 nella “sala Birri”, in via Veneto 7, a Roma. Vi parteciperanno – oltre rappresentanti dell’Ambasciata-  rappresentanti del Ministero degli Esteri, del CRAM, di associazioni di abruzzesi a Roma.

Con questo documentario Maxi Manzo racconta il percorso che lo ha portato alla scoperta delle sue radici italiane, spiegando –attraverso in filmati in superotto degli archivi di famiglia – come si svolge la vita associativa nei paesi d’oltreoceano e quali, in definitiva, le ragioni quasi “viscerali” che spingono i viaggiatori delle radici a recarsi nei luoghi da dove sono partiti i loro antenati.

Il progetto si è aggiudicato il Premio Flaiano 2022 per la prima edizione Under 35 della sezione di Italianistica intitolata a Luca D’Attanasio, e gode del patrocinio del Ministero degli Affari Esteri.

La proiezione è stata organizzata dall’Ambasciata Argentina attraverso il suo addetto culturale Andrea González.

 

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=XJt6LtLTj3Q&t=8s

 

 

05/11/2022 / by / in , ,
Turismo delle radici: quali opportunità per i nostri territori?

Si terrà mercoledì 26 ottobre alle ore 16:30 nella Sala Comunale (ex ambulatorio medico) in via Circonvallazione a Schiavi d’Abruzzo, l’incontro dal titolo “Storia di emigrazioni nella Valle del Trigno”.
L’iniziativa s’inserisce nel contesto delle attività che il CRAM porta avanti per approfondire la tematica dell’Emigrazione e del mondo dell’associazionismo abruzzese esistente in tutto il mondo con l’intento di prepararsi al 2024, anno del “Turismo delle Radici”.

Si partirà con i saluti del sindaco di Schiavi d’Abruzzo, Luciano Piluso, cui seguiranno gli interventi di altri sindaci provenienti dai comuni limitrofi.  Interverranno anche Laura Di Russo (Responsabile Ufficio Emigrazione Regione Abruzzo); Marina Gabrieli (Coordinatrice nazionale progetto Turismo delle Radici per il MAECI); Antonio D’Ambrosio (CIM Confederazione Italiani nel Mondo) e Berenice Rossi (Ricercatrice sulla emigrazione abruzzese in Argentina).
A moderare l’evento Luigi Falasca, già governatore del distretto 2090-Rotary Club.

Di seguito la locandina:

21/10/2022 / by / in , ,
Emigrazione e Turismo delle Radici: il ruolo della scuola

Approfondire la tematica dell’Emigrazione e del mondo dell’associazionismo abruzzese esistente in tutto il mondo. Prepararsi al 2024, anno del “Turismo delle Radici”, che metterà a sistema un settore strategico dell’economia turistica, legato ai viaggi degli abruzzesi e degli oriundi abruzzesi. Riflettere sul ruolo della formazione e dell’istruzione, che dovrà prepararsi a formare nuove competenze e figure professionali specifiche.

È per tutti questi motivi che il CRAM della regione Abruzzo e l’Istituto Alberghiero IPSSEOA di Pescara hanno colto l’opportunità di discutere insieme de “IL TURISMO delle RADICI – Nuove opportunità per lo sviluppo turistico dell’Abruzzo”, lunedì 24 ottobre 2022 dalle ore 10:30, presso l’Officina del Gusto dell’IPSSEOA “F. DE CECCO” in via dei Sabini 53.

Interverranno, dopo i saluti delle autorità, le dirigenti scolastiche Alessandra Di Pietro, dell’IPSSEOA, e Margherita Trua, dell’istituto onnicomprensivo di Tornareccio (CH), la responsabile dell’Ufficio Emigrazione della Regione, Laura Di Russo, il Consigliere d’Ambasciata Giovanni Maria De Vita, responsabile del Turismo del progetto Radici all’interno del Ministero degli Esteri, e Maxi Manzo, componente del Cram come rappresentante degli abruzzesi in Argentina, musicista e compositore, autore del docufilm “El Vestido de Dora” ambientato nel paese d’origine della nonna: Tornareccio. Il docufilm, realizzato con il contributo del CRAM, è risultato vincitore della sezione giovani del Premio speciale di italianistica “Luca Attanasio”, dedicato alle produzioni degli italiani all’estero, nell’ambito dei Premi Internazionali Flaiano.

Qui la locandina dell’evento:

21/10/2022 / by / in , ,
Vasto, bilancio positivo dell’assemblea CRAM

Sceso il sipario sull’assemblea CRAM 2022 a Vasto, è il momento di fare il bilancio. Sono stati quattro giorni intensi, quelli in cui si è svolta l’assemblea ordinaria dei consiglieri CRAM, nella sede del Palazzo d’Avalos, dal 7 al 9 settembre.

Un’assemblea finalmente in presenza, a quasi tre anni dall’ultima (per la precisione 32 mesi) e la prima in presenza anche per il presidente della Regione e del CRAM, Marco Marsilio. Grande l’entusiasmo nel rivedersi, bella l’accoglienza a chi per la prima volta partecipava ad un Cram in presenza: Marianna Cespa, rappresentante degli abruzzesi in Giappone, Fabrizio Ferri, rappresentante dei corregionali in Cina, Alessandro Carrea, componente giovane della rappresentanza della Svizzera, Vitòria Guilloux, rappresentante giovane dell’associazione degli abruzzesi in Brasile.

In tutto erano presenti 30 delegati da tutti i Paesi del mondo, che formano, insieme ai cinque rappresentanti della regione, il consiglio generale del CRAM.

La prima giornata è stata sostanzialmente inaugurale, con i saluti dei consiglieri regionali componenti del CRAM (Santangelo, Bocchino e Marcozzi) del consigliere ambasciatore Giovanni De Vita, dell’ex parlamentare europeo Antonio Razzi e del già consigliere del CRAM Pietro Smargiassi.

Ai saluti è seguita l’apertura ufficiale dell’assemblea da parte del Presidente della Regione, che ha spiegato come si è mossa la consulta in questi due anni mezzo di pandemia, cosa è stato fatto, su quali stanziamenti certi può contare e su quali funzioni principali deve basarsi per la sua attività. Il Presidente ha ricordato come, anche per sue storie familiari, abbia a cuore da sempre il tema dell’emigrazione, benché oggi l’emigrazione sia per alcuni versi profondamente cambiata, sostituita da una nuova emigrazione: la mobilità per motivi di studio, i trasferimenti i pensionati in Paesi con regimi fiscali migliori, immigrati che, arrivati in Italia, si spostano poi in altri Stati, così come l’emigrazione di famiglie giovani con figli minori, genitori al seguito, migranti maturi e disoccupati e con familiari a carico che devono ricollocarsi lavorativamente. Un quadro variegato, insomma, che dimostra quanto l’emigrazione sia un fenomeno complesso, che continua con flussi consistenti, e non semplici da catalogare, e come essa sia sempre legata a temi di sicurezza sociale, di tutela previdenziale e di diritto al lavoro.

“Oggi – ha dichiarato il Presidente – in un quadro mutato nei 18 anni trascorsi dalla istituzione del CRAM, e in un panorama istituzionale nel quale le Regioni hanno acquisito un ruolo ancora più importante come collegamento tra le comunità italiane e lo Stato, è necessario inserire il fenomeno migratorio in un quadro più ampio, riconoscendo negli abruzzesi nel mondo, nei loro discendenti e nelle loro comunità, una componente essenziale della società regionale ed una risorsa da attivare per la realizzazione di nuovi rapporti internazionali: un valore da sostenere, anche in un’ottica di sviluppo economico e imprenditoriale”

La serata inaugurale è continuata nella splendida cornice dei giardini di Palazzo D’Avalos, con la cerimonia della consegna del Premi Dean Martin, il riconoscimento dedicato alle persone di origine abruzzese che hanno raggiunto prestigiosi traguardi – lavorativi, scientifici, culturali e artistici – all’estero.

 

 

 

26/09/2022 / by / in , ,
8 agosto, giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo

L’ 8 agosto 1956 uno scoppio nella miniera di carbone del “Bois du Cazier” a Marcinelle, sobborgo operaio di Charleroi, in Belgio, procurò la morte di 262 minatori, 136 dei quali provenienti da varie regioni italiane, in gran parte da Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto.

L’Abruzzo fu la regione che pagò il tributo più alto: 60 delle 262 vittime erano abruzzesi, e 23 di loro provenivano Manoppello, per questo considerata “Città Martire”.
Quel terribile evento segnò uno spartiacque nella percezione delle condizioni nelle quali versavano i nostri connazionali emigrati all’estero, tanto che quella che è diventata la “Giornata Nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”, a testimonianza di una maggiore attenzione sociale ed istituzionale per le condizioni di quanti emigravano e continuano ad emigrare per necessità dal loro Paese d’origine.

A sessantasei anni dal tragico rogo, mentre in Belgio il sindaco Giorgio De Luca e il presidente del Consiglio comunale Roberto Cavallo partecipano alle celebrazioni promosse a Charleroi, nel sito delle ex miniere del Bois du Cazier, ora centro studi e museo, cui prenderanno parte autorità italiane ed europee,  a Manoppello sono programma una serie di attività alla presenza della giunta e del consiglio comunale.

08/08/2022 / by / in
Un cuore incorrotto. Silone l’uomo a Zurigo

Si è tenuto nella Zwinglihaus di Zurigo dall’1 al 3 luglio l’evento dedicato alla figura di Ignazio Silone dal titolo «Un cuore incorrotto, Silone l’uomo», promosso dalla Federazione Emigrati Abruzzesi in Svizzera (FEAS), dalla Federazione delle Colonie Libere Italiane in Svizzera (FCLIS), dalla Chiesa evangelica di lingua italiana di Zurigo (Chiesa valdese) e dalla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera (CCIS) ed organizzato da Anna-Maria Cimini e Alessandro Corradi.

 

La tre giorni è iniziata giovedì sera 30 giugno con l’arrivo di una consistente delegazione proveniente da Pescina, il paese in cui Silone nacque e trascorse la sua adolescenza, la terra dei ricordi e dei valori ai quali attingerà per tutta la vita. Il gruppo pescinese era guidato dal sindaco Marco Zauri, dalla presidente del Centro Studi «Ignazio Silone», Tiziana Cucolo, dal soprano Bianca D’Amore dell’Associazione «La Scala di Seta» e ideatrice del programma, nonché da Sandro Baliva, titolare della locanda «Madonna delle Vigne» di Celano. Per il CRAM era presente la consigliera componente del direttivo Sabrina Bocchino e l’attuale delegato dell’Osservatorio, nonché già presidente del Cram, Antonio Innaurato.

 

Il programma ha avuto inizio venerdì 1° luglio con la proiezione del film «Fontamara» di Carlo Lizzani e tratto dall’omonimo romanzo di Ignazio Silone, al quale è seguito il vernissage della mostra biografica sullo scrittore abruzzese curata dagli archivisti Martorano Di Cesare e Sebastiana Ferrari, anch’essi presenti a Zurigo.

Un’altra mostra interessante è stata quella fotografica sulle associazioni abruzzesi in Svizzera a cura di Morena La Barba dell’Università di Ginevra, che ha messo a fuoco le attività svolte da queste ultime nel solo 1999 e il cui momento alto ha visto la partecipazione di una nutrita delegazione alla Conferenza degli Abruzzesi nel mondo tenutasi a L’Aquila e a Pescina.

 

La vita e la carriera letteraria di Ignazio Silone (1900 – 1978) sono legate indissolubilmente alla Svizzera e, in particolare, alla città di Zurigo e ai suoi dintorni. Com’è noto, a causa della sua militanza comunista, Silone è stato costretto a rifugiarsi in Svizzera dalla fine degli anni Venti. Dopo brevi soggiorni in Ticino e nei Grigioni, si stabilì definitivamente a Zurigo, dove, com’ebbe a dichiarare lui stesso, è nato come scrittore e rinato come uomo. È a Zurigo, infatti, che inizia la sua carriera letteraria. Quasi come risposta al suo sentirsi esule, è lì che scrive Fontamara, forse il suo romanzo più famoso, che nasce soprattutto come «un luogo dove abitare», nel quale lo scrittore, costretto suo malgrado all’estero, intendeva rifugiarsi per sentirsi a casa. Ed è a Zurigo, città che negli anni Trenta e Quaranta era una sorta di crocevia della grande cultura europea, che Silone ebbe modo di apprezzare e conoscere altri autori e pensatori europei, per lo più esuli antifascisti come lui, entrando poi in contatto anche con correnti ed esponenti della rinascita religiosa in Europa.

 

È su questi temi che, moderato dal giornalista Giangi Cretti, focalizzando, di volta in volta, l’esule, il pensatore, lo scrittore, l’intellettuale e l’uomo, si è svolto un convegno che ha visto susseguirsi gli interventi di Sebastiana Ferrari, già direttore dell’Archivio di Stato dell’Aquila, di Emidio Campi, professore emerito già direttore dell’Istituto di storia della Riforma dell’Università di Zurigo, di Tatiana Crivelli, professoressa ordinaria di Letteratura italiana, già Direttrice del Dipartimento di Lingue e Letterature Romanze dell’Università di Zurigo, e di Andrea Ermano, attuale direttore de l’Avvenire dei lavoratori, diretto dallo stesso Silone nel 1944.

 

Infine un appassionante spettacolo teatrale-musicale, ideato e realizzato dal soprano Bianca D’Amore, dalla pianista Sabrina Cardone e dall’attore e drammaturgo Donato Angelosante: una  narrazione in musica e in prosa dei momenti, delle figure e dei luoghi rilevanti del percorso di vita dell’uomo Silone.

 

Contorno gustoso, al ricco programma culturale, la parte gastronomica. Il pluripremiato chef Sandro Baliva, titolare della Locanda Madonna delle Vigne a Celano, coadiuvato dal suo staff, ha deliziato i palati con i suoi piatti tipici della cucina abruzzese e marsicana. Una cucina che trae ispirazione dalle ricette di mamma Luisa novantenne che ancora circola nei locali della sua locanda.

 

La  tre giorni siloniana è stata resa possibile grazie all’impegno, alla volontà e al contributo di numerosi volontarie e volontari appartenenti alle organizzazioni promotrici; del CRAM (Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo della Regione Abruzzo) e della Città di Zurigo, dipartimento Cultura.

 

L’evento ha ottenuto l’alto patrocinio

  • della sindaca della Città di Zurigo, Corine Mauch, e dell’Istituto italiano di cultura di Zurigo

 

Vi hanno collaborato

  • il Seminario di lingue e letterature romanze dell’Università di Zurigo
  • L’Avvenire dei lavoratori
  • la Chiesa evangelica valdese di Sciaffusa
  • la Società Dante Alighieri, Comitato di Zurigo
  • l’Associazioni cristiane lavoratori italiani – ACLI
  • il GIR – Giovani in rete

 

Infine, si ringrazia la Chiesa valdese di Zurigo per aver permesso di svolgere l’evento nei locali frequentati già da Ignazio Silone durante il suo soggiorno nella città elvetica.

 

 

18/07/2022 / by / in
Domenica 3 luglio la presentazione de I Messaggeri d’Abruzzo, III vol.

Verrà presentato per la prima volta in Abruzzo domenica 3 luglio, alle ore 18,30, a Pescara, presso la libreria Mondadori, il terzo volume della collana: “I Messaggeri dell’Abruzzo nel mondo”, 3° volume.

I messaggeri dell’Abruzzo nel mondo Vol. III, segue il I e II volume, all’interno dei quali ci sono diverse interviste dedicate a personaggi e imprenditori componenti dell’attuale CRAM.

La mission di questa collana è quella di far conoscere anche nella nostra stessa regione gli abruzzesi che hanno avuto successo all’estero. Comprende, tra gli altri,  l’intervento di Laura Di Russo, giornalista, responsabile Ufficio Emigrazione Regione Abruzzo, che parteciperà personalmente alla prima presentazione in programma a Pescara.

I sottotitoli di questo terzo volume potrebbero essere: “Far conoscere gli abruzzesi all’estero in Abruzzo” e “Come avere successo all’estero”. Infatti il libro presenta 58 personaggi che sono partiti da 36 paesi dell’Abruzzo, diretti in 12 nazioni diverse, dove hanno ottenuto successo. Tutti questi personaggi sono stati presentati in precedenza nella rubrica domenicale de “Il Messaggero” (dorso Abruzzo).

Mentre in passato l’Abruzzo esportava manodopera, oggi esporta talenti in tutti i settori. Nel libro si trovano molti esempi da seguire per avviarsi verso una buona carriera e dovrebbe essere una lettura prioritaria per i giovani.

Domenico (Dom) Serafini risiede a New York City e nella nativa Giulianova. É il fondatore e direttore di VideoAge e VideoAge Daily, quotidiano per il settore televisivo internazionale. Dopo il diploma di perito industriale va a continuare gli studi negli Usa e, dal 1968 al ’78 ha lavorato come freelance per riviste in Italia e negli Usa, DJ per tre stazioni radio ed ha prodotto programmi Tv. Nel 1979 viene nominato direttore di Television/Radio Age International di New York e nell’81 fonda VideoAge. Dal ’94 e per 10 anni scrive di televisione su Il Sole 24 Ore ed Il Corriere della Sera. Attualmente collabora con Il Messaggero. Ha pubblicato numerosi libri tra cui La Televisione via Internet nel 1999 e L’Uomo del MIFED nel 2015 su Michele Guido Franci, ex presidente della Fiera di Milano e ideatore della prima fiera dell’audiovisivo nel mondo.

01/07/2022 / by / in